Camminando nell’arte vocale
INDICE ARTICOLO
Camminando nell’arte vocale è un mio scritto che ho voluto depositare come punto focale del mio percorso in un ormai lontano 2007.
Pur essendo una riflessione datata, ancora oggi mi risuona, in quanto racchiude un pensiero e una linea ben precisa su come penso e agisco oggi nel 2023, quando insegno canto.
15 maggio 2007, rifletto sull’importanza del canto come mezzo di comunicazione e sul ruolo fondamentale del maestro di canto nell’educare gli allievi in un percorso artistico.
Il maestro non deve porre limitazioni, ma piuttosto scoprire la soggettività dell’allievo e creare un cammino unico, basato sulla ricerca quotidiana dello stupore, della curiosità e della voglia di mettersi in gioco. È importante instillare l’amore per l’arte e il canto, incoraggiando l’allievo a esprimere il proprio pensiero e dialogare con il suo sentire.
L’arte vocale secondo una mia opinione è una continua ricerca dell’equilibrio tra espressione artistica libera e strategie basate sulla tecnica, in cui il maestro ha il compito di stimolare gli allievi in modo scrupoloso ma nello stesso tempo curioso, compatibilmente con i propri limiti e le proprie possibilità.
L’umiltà nel canto è fondamentale, così come ascoltare la propria voce per scoprirne la potenza.
L’artista è sempre solitario, responsabile di sé e amante di ciò che lo circonda, ma il maestro di canto ha un’unica filosofia e un unico scopo: rendere arte ogni espressione vocale che incontra nel suo cammino.
Cerchiamo di insegnare ai discenti che incontriamo nel nostro cammino i valori del canto che abbiamo deciso di consegnare, dialogando con loro e condividendo i nostri esempi di sacrificio e di passione. Solo così l’allievo potrà diventare responsabile e raggiungere i propri “sogni reali”.
Il maestro di canto ha un’unica filosofia, e un unico scopo “rendere arte ogni espressione vocale”.
«L’artista è sempre solitario e ama ciò che lo circonda. L’artista è responsabile di sé perché si conosce nel profondo e sa raccogliere ciò che trova sulla strada, a costo di sbagliare”.»
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